Il talento dei Gordi: gag e sketch grotteschi in un bagno pubblico

“Pandora”, il nuovo lavoro della compagnia milanese presentato alla Biennale di Venezia, è in scena al Teatro Parenti fino a domenica 4 ottobre. Lo spettacolo fa parte della rassegna “Campo Aperto di Michele Weiss

Lanciati dal Premio Hystrio 2019, i Gordi sono una delle compagnie emergenti milanesi più amate dalla critica, che non ha mancato di sottolineare e lodare l’originalità dell’impasto linguistico alla base delle pièce. Anche “Pandora”, loro ultima creazione, non si smentisce e trabocca di ricerca e lavoro per sbriciolare quel che resta delle convenzioni sceniche alla ricerca di un linguaggio “specificamente teatrale”.

In cartellone nella loro “casa” milanese, il Teatro Franco Parenti (fino al 4 ottobre, biglietti a 13.50/22 euro), istituzione che più di tutte ha creduto nella missione teatrale dei Gordi, lo spettacolo fa il suo debutto cittadino dopo esser stato incluso nell’ultima Biennale veneziana. Come nei lavori precedenti, i Gordi ambientano le pièce in meta-luoghi (“Visite”) o addirittura non-luoghi (“Sulla morte senza esagerare”): in “Pandora” la scena è invece un bagno pubblico, terreno bizzarro e a suo modo fascinoso.

Il meta-luogo del bagno per i Gordi diventa così l’occasione per mettere a nudo l’involucro esistenziale delle persone, quello che trasuda oltre i ruoli in cui la vita ci imprigiona. Tic nervosi, linguaggi corporei significanti ben oltre il linguaggio codificato, che trovano nella vuota intimità del cesso pubblico lo spazio per concentrarsi sull’annosa questione dell’identità personale, terreno prediletto dai Gordi.

Scenette tragicomiche, sketch demenziali con nudi alla Antonio Rezza, e poi tossici, travestiti, sposi maldestri, buffi trampolieri, innamorati transgender, vecchi piscioni e chi più ne ha più ne metta defluiscono nel non-luogo pubblico sgorgando come dal mitico vaso di Pandora. Al posto dei mali però qui fuoriescono dei personaggi babelici che parlano lingue sconosciute e grottesche. Belle le scene e i costumi, interessante la ricerca sui personaggi e le musiche: “Pandora” è una conferma del talento dei Gordi.